Non sono recensioni.

Non ambisco a recensire libri, non fa per me! 

Sono una semplice lettrice appassionata. Mi sono accorta che leggendo avevo sempre più voglia di appuntarmi delle cose, sottolineare le pagine, scrivere quello che un libro mi trasmette. Prima di riporre un libro nel suo posticino nella libreria, lo sfoglio nuovamente per ricordare tutto quello che mi ha trasmesso.  

Sono solo riflessioni. 

Niente di più! Che possono essere condivise o forse no, ma sono le mie sensazioni personali. 

Ho scoperto nel tempo che la lettura, già di per sè una grande occasione di crescita, prende ancor più senso quando le nostre riflessioni sono condivise con altre persone. 

Lettura e confronto si danno una maggiore forza! 

"Non c'è tirannia peggiore di quella esercitata all'ombra della legge e con i colori della giustizia" scriveva Montesquieu, filosofo della politica e del diritto, già trecento anni fa. Termina così questo libro che mi ha fatto fare un escursus nella storia di questi ultimi vent'anni e anche un salto in quelli precedenti.

Ho atteso molto, forse troppo, prima di leggere questo che, per me, è il secondo libro di Cesare Pavese. Ho sempre avuto una specie di timore reverenziale nei suoi confronti; penso di averlo considerato una persona vicina ma, allo stesso tempo, uno scrittore particolare, difficile, inarrivabile. Credo, per questo, di esserci arrivata più...

Appena terminata la lettura di questo libro, ho sentito il bisogno di documentarmi sulla scrittrice e su come è nato il suo libro. E' stato un modo per elaborare la lettura e poter scrivere un mio parere, il più chiaro possibile. So che la scrittrice tiene molto alle recensioni ed al passaparola ed anche io tengo molto, forse lo avrete...

Cerco quindi di rispondere ad una semplice domanda: Perche' questo libro va letto?
Perche' racconta una storia forte che potrebbe capitare a chiunque. Perche' la Varvello la racconta attraverso le reazioni e le sensazioni di tutti i protagonisti, riuscendo a fare empatizzare il lettore con tutti loro.
Ed e' una cosa non e' facile. Sopratutto in una...

Quanto c'è di Paul Auster in Adam Walker? «Ci sono certamente alcuni elementi superficiali, ma credo solo quelli. Ogni scrittore utilizza dati personali, la propria memoria e la propria esperienza: Rudolf Born ha un nome simile a quello di un personaggio di Dante. Bertrand de Born è un poeta provenzale che compare nel ventottesimo canto dell'...

Aveva tutto: una fidanzata, una casa, un lavoro, un'automobile e non si drogava più. Allora cos'era il prurito che ogni tanto sentivo dietro la nuca, la sensazione di pericolo che mi prendeva lo stomaco, come quando hai la percezione che il nemico sia lì, acquattato, e tu non riesca a vederlo? Una delle leggi del selvaggio West dice che quando...

E' stata la mia prima lettura di questo scrittore, conosciutissimo ai più, ma non a me. Un pò per timore e un pò perchè non era il suo tempo non avevo mai affrontato Murakami. Dopo la lettura di Norwegian Wood, sono pronta ad approfondire la conoscenza di questo scrittore giapponese.

Molti Neri Americani affermano con orgoglio di avere un pò di sangue "indio". Il che vuol dire "Grazie a Dio non siamo del tutto negri": Il che vuol dire che non sono troppo scuri. (Per chiarire il concetto, quando i bianchi dicono "scuri" intendono i greci o gli italiani, ma quando lo dicono i neri intendono Grace Jones). Ai Neri...