Pelleossa di Veronica Galletta
"Santafarra si allungava sul mare come una ciucertola. A levante la testa dell'armale si protendeva fino a Capo Graziano, dove le strade finivano, e rimaneva solo il pensiero della ferrovia. A ponente l'ultimo battito della coda tuppuliava a Capo Scùttari, unni finevano li scogli taglienti, e la costa si faceva di sabbia e calette. No menzu le case s'ammassavano di strade e di piazze come un cunigghiu ammuccato sano sano, e ancora tutto da digerire."
Veronica Galletta ci presenta nell'incipit di questo romanzo la geografia di Santafarra, un paese di pescatori e non solo, un paese come gli altri "anche se a ogni paìsi ci pare di essere l'unico". Un paese piccolo che contiene tante storie, quelle di altrettanti personaggi che, pian piano, si presentano agli occhi di chi legge, in una fondamentale distinzione tra quelli di Sali - i pescatori - e i Terragni - coloro che coltivano la terra.
Allora ecco che incontriamo Paolino che si porta addosso 'Ncantesimo, un'ingiuria tormentosa, di cognome fa Rasura, della famiglia detta Pelleossa. Ha sette anni e quattro mesi nel luglio del 1943 quando inizia questa storia, quando gli Americani sbarcano sull'isola ed arrivano a Santafarra con il loro carico di cioccolata e biscotti. Paolino in quel momento vorrebbe essere in paese a festeggiare, ma invece è in un Giardino in alto sulla collina, un luogo che impareremo a conoscere meglio, forse "terra di diavoli e diavoloni" dove abita Filippu "nabile rimpatriato pazzo" con i suoi cani Blecchi e Tanina. Paolino era lì per una sfida con i suoi amici che addivintàro nemici: doveva rubare la mazzetta di Filuppu, quella con la quale, quel povero diavolo, scolpisce la pietra creando teste, tante teste.
E' una storia questa raccontata in Pelleossa, che ci fa conoscere la geografia dei luoghi di Santafarra e dei tanti personaggi che lo popolano; insieme a Paolino, ai suoi ragionamenti e ai suoi incontri, scopriamo l'origine di alcuni riti, di alcuni soprannomi, scopriamo intrighi e inganni. Scopriamo che odore hanno gli uomini e i bambini e da quello, capiamo quale guaio subiscono o fanno subire. Pagina dopo pagina è un procedere mano nella mano con Paolino, assistendo ai dialoghi di un bambino curioso ed intelligente, che sa osservare, capire, domandare ed anche tacere.
La storia delle famiglie e dei personaggi di Santafarra si intreccia con la Storia, quella importante con la maiuscola, quella del tempo di guerra e di liberazione, di cambiamenti e di referendum, di speranza e di disperati che sempre uguali restano, qualsiasi corso abbiano i grandi eventi. I ritorni o i mancati ritorni dalla guerra, i sogni e gli incubi, le parole dette e le verità nascoste incidono molto di più sulle persone di quel paesino a forma di lucertola, molto più del mondo fuori che cambia. Se davvero cambia.
"... com'era questa storia della Sicilia, che ogni volta qualcuno la doveva liberare, prima Garibaldi, poi l'Americani, ma soprattutto com'era che poi si imprigionava di nuovo, senza saperlo. Lo aveva ascoltato in silenzio, perchè ormai aveva capito che per comprendere i fatti della storia non si doveva andare a scola, ma in giro per il mondo. Al Giardino di Filippu, ad ascoltare le Teste, o da Zu Ntoni, a farsi contare i fatti della solfara."
Chi legge saprà riconoscere l'estro e il realismo di Filippu, lo spirito di sopravvivenza dello Zu Ntoni, la saggezza di nonno Silvestro e la forza di Lucia, mamma di Paolino e di altri figli sopravvissuti e non. Chi legge saprà orientarsi tra i luoghi e i personaggi anche grazie al modo che ha questo libro di parlare, di raccontare, in un linguaggio che non poteva essere diverso da quello utilizzato dalla scrittrice.
Veronica Galletta, siciliana di Siracusa che poi è andata in altri luoghi, per raccontarci questa storia ha mescolato espressioni dialettali all'italiano, creando un miscuglio che dà concretezza ai dialoghi ed ai pensieri. Diventa una lingua diretta, che si comprende, che utilizza scorciatoie per arrivare più veloce, che produce un suono tutto suo, unico, spontaneo.
C'era bisogno che venisse raccontata così perchè le sensazioni colpiscono più dei fatti ed allora, come in un incantesimo, troviamo il significato delle cose. Possiamo immaginare che la Storia, quella alta, non abbia toccato i piccoli paesini come Santafarra ma li abbia solo attraversati. Ed invece anche lì lascia segni, lascia pensieri, mostra verità e incubi. Pagina dopo pagina si impara, si conoscono modi di dire, espressioni, assonanze che possono essere simili da quelle ascoltate da chi sta leggendo.
Non lo sono state per me che sono cresciuta con un lessico simile, con suoni e parole parenti a quelle di questo romanzo. Non lo saranno per altri che i racconti di un tempo, di quel tempo, li hanno ascoltati e che certamente torneranno alla mente.
Allora si sorride e si diventa tristi, si ascolta il rumore del mare e si ricordano le parole delle persone che gli aneddoti e le storie le sapevano raccontare.
Pelleossa, pubblicato da minimum fax ad ottobre del 2023 è il terzo libro di Veronica Galletta. Il suo precedente Nina sull'argine, uscito nell'ottobre del 2021 sempre per minimum fax, ha vinto il Premio Letteratura d'Impresa nel 2022, è stato finalista alla LXXVI edizione del Premio Strega, finalista al Premio Città di Leonforte, finalista del Premio The Bridge, finalista del Premio Dolores Prato e del Premio Clara Sereni. Nel 2020 per Italo Svevo Edizioni ha pubblicato il suo primo romanzo Le isole di Norman con il quale ha vinto il Premio Campiello Opera Prima nel 2020, è stato nella cinquina dei finalisti della 5° edizione del Premio Fondazione Megamark nel 2020 e nella sestina dei finalisti del Premio Wondy di letteratura resiliente nel 2021.
Lei, Veronica Galletta, classe '71, vive da qualche anno a Livorno, ha fatto studi scientifici e dice che l'idraulica fluviale resta il suo grande amore nonostante non eserciti più il mestiere di ingegnere. La sua scrittura nasce da storie che ha sempre in cantiere. Non scrive da molto, ma è davvero un bene che abbia deciso di farlo! Vi invito a leggere la biografia completa sul suo sito al link inserito sopra.
Pelleossa è il primo romanzo che leggo di questa autrice, e che fai Rosaria? non vuoi muoverti a leggere anche gli altri? - vado e recupero!