La Ragazza delle Arance di Jostein Gaarder

27.12.2018

Non so quanti abbiano letto questo libro, ma a chi non lo avesse fatto consiglio di dedicarci un pò di tempo.

Come altri libri che ho letto nello scorso anno, anche questo era stato scelto dal mio Gruppo di Lettura ma non ne conoscevo né autore né avevo idea di cosa trattasse la storia.

Tra l'altro ero impegnata nel preparare la presentazione di un altro libro con incontro con la scrittrice (Lusenti) e non avevo prestato attenzione alle scelte proposte, per cui entro in libreria ed ho scelto velocemente "La ragazza delle Arance".

Prendo il libro e leggo la prima pagina "Mio padre morì undici anni fa" e qui avviene una scossa particolare perchè purtroppo posso dire la stessa frase, ma poi continua "Quando se ne andò avevo solo quattro anni. Non credevo che avrei più avuto sue notizie, ma adesso stiamo scrivendo un libro insieme".

Mi ha incuriosita la storia che è sicuramente originale.

Non si tratta di poteri paranormali, ma solo di uno stratagemma che il padre di Georg, il nostro narratore, utilizza per far arrivare una lettera al figlio quando avrebbe potuto apprezzarla e capirla.

Capita proprio quando Georg ha quindici anni.

Non voglio certo raccontare tutta la storia, ma leggere la lettera insieme a Georg è molto particolare.

Ho provato un pò di invidia alcune volte; magari capitasse anche a me ho pensato, ma certamente le vicende sono differenti. Georg il padre non lo ricordava quasi per niente e quindi questa lettera ha avuto un bell'effetto su di lui e sulla sua vita.

Ammetto che in alcune parti diventa un pò prolisso, ma poi incuriosisce e si fa leggere.

Si tratta di un racconto che il padre fa della propria vita al figlio, fa con lui dei ragionamenti, gli pone delle domande, lo fa riflettere su tantissime cose, così come chi legge è portato a fare le stesse riflessioni.

Si sentono tutte le emozioni che un ragazzo può provare nel ricevere questa sorpresa e nel leggere quanto il padre gli scrive. Fa un tuffo in una vita precedente alla sua esistenza e trova anche le risposte ad alcune domande che da adolescente si poneva.

Georg mentre legge matura.

E anche chi legge, dicevo, è portato a fare diverse riflessioni.

La prima è sulla stranezza della vita! La coscienza e l'amore di un genitore che sa di avere una grave malattia lo porta a scrivere delle pagine intense che aiuteranno il figlio in un passaggio della vita importantissimo come può essere l'adolescenza; lo aiuta a ricostruire il perchè di alcune sensazioni e ricordi appena presenti nella mente.

La seconda è emozionale. E' una condizione non facile pensare di avere in mano una sorta di testamento emotivo che qualcuno che non c'è più ha voluto passarti. Anche solo una lettera di auguri è comunque un messaggio di qualcuno che non è più con noi, ma che ritrovato per caso, non può non riempire di emozione!

Consiglio questo libro soprattutto a chi vuole provare e capire questo tipo di emozione.

Mi ha colpito molto l'ultima pagina!

È un suggerimento particolare ai lettori, che per fortuna io ho fatto molti anni fa, altrimenti adesso sarebbe troppo tardi!

Buona lettura!

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