
Erba verde è il nostro letto di Marina Milani

Se c'è una cosa che mi diverte della lettura - a parte l'atto in sè, il tempo che le dedico, per me unico e prezioso - è quando un libro mi sorprende. Avete presente? vi arriva un libro - magari in regalo - e iniziate a leggerlo senza sapere nulla della storia o avete letto solo l'aletta e incuriositi aprite la prima pagina. E poi proseguite con quelle successive senza voglia di fermarvi. Ecco quello è il massimo del divertimento, secondo me. Farsi trascinare da una storia, dal modo in cui e' scritta, entrare in sintonia con i protagonisti.
Cosa che è accaduta con Erba verde è il nostro letto di Marina Milani, edito da 8tto Edizioni.
Perchè mi ha sorpresa? perchè è un romanzo epistolare ambientato in epoca moderna dove, attraverso alcune mail, un ragazzo racconta una bellissima storia, quella della sua famiglia, con uno sguardo al suo presente e con una voglia di un futuro diverso, piu' attivo e piu' simile ai suoi desideri. Un romanzo che crede nella modernità del nostro tempo e nel contempo crede alla salvaguardia ed alla cura dell'ambiente. E non è poco!
Jonas Lyrer si chiama il ragazzo, vive a Bergamo e l'origine della sua famiglia è Svizzera. La data in cui inizia a mandare le mail alla sua amica Stella è molto significativa: 20 aprile 2020, periodo in cui eravamo in lockdown per la pandemia da Covid-19. In quel distacco dal mondo, che ognuno di noi ha vissuto in maniera diversa, Jonas decide di raccontare il suo mondo, la sua casa, il posto in cui si trova e per farlo parte dalle radici. E uso questo termine non a caso.
La parola radice è molto imporante in questo libro perchè rappresenta la storia di una famiglia, a partire da quella del capostipite Hasso, il bisnonno di Jonas, ma allo stesso tempo rappresenta l'amore per gli alberi, le piante e la natura; una eredità, un patrimonio spirituale, se non addirittura genetico.
Jonas è legato alla figura del bisnonno Hasso, vissuto tra la fine dell'800 e gli inizi del '900, colui che ha dato vita a un vero e proprio giardino botanico di grande importanza nel parco della casa in cui vive, costruendo anche serre che custodiscono piante esotiche. Jonas, grazie ai racconti di una zia e alle lettere e ai diari del tempo, ricostruisce la vita del bisnonno, le sue imprese, i suoi studi e racconta quale forza di volonta' lo abbia spinto a diventare un importante studioso di botanica del suo tempo.
La famiglia Lyrer all'epoca di Hasso aveva una azienda manifatturiera che gestiva in maniera diretta e che, naturalmente, sarebbe dovuta passare al figlio il quale, pero' manifestava interesse per tutt'altro. Possiamo immaginare alla fine dell'800 quanto puo' essere stato difficile scegliere di intraprendere la strada dei propri sogni, dello studio, allontanarsi dalle sicurezze dell'azienda di famiglia e partire per Firenze per studiare botanica e da li' andare in esplorazione nel Borneo. Hasso dimostra a tutta la famiglia che la caparbieta', l'applicazione, la forza d'animo e il sacrificio possono dare i giusti risultati. E Jonas, ricostruendo la vita del bisnonno - scomparso in maniera molto misteriosa una notte di pioggia nel 1945 - ragiona "ad alta voce" su quanto quelle decisioni siano valse per il resto della famiglia e di quanto esempio trasmettono.
Il romanzo di Marina Milani ha molteplici sfaccettature: la ricerca delle radici come rifugio nel passato, la ricostruzione storica come fondamenta per il futuro, l'uso del linguaggio moderno piu' diretto e immediato, partendo da quello degli attivisti di Fridays for Future (l'organizzazione ecologista di cui fa parte Greta Thunberg) e delle loro battaglie per l'ecologia.
Jonas capisce che la crisi climatica influisce in maniera grave su cio' che il bisnonno era riuscito a creare e che ha lasciato in eredita', cosi' ascoltando un'intervista a Greta Thunberg, decide di andare a Davos, dove Greta parlera' davanti ai potenti della Terra. In questo viaggio conoscerà diversi attivisti, fra cui Stella, con la quale nascerà un rapporto intenso, e Tanja, un personaggio da cui rimane colpito per il suo modo di essere libero. Da quel momento crescera' il suo impegno a favore dell'ambiente.
Un romanzo cosi' concepito indirizza chi legge ad interessarsi non solo della parte storica e di capire le dinamiche famigliari raccontate da Jonas, ma anche ad approfondire gli argomenti attuali che direttamente influiscono sulla vita di tutti i giorni. E' un lavoro molto intelligente quello fatto dalla Milani e, secondo me, neanche molto facile. Infatti ho molte curiosita' da approfondire con l'autrice quando e se dovessi incontrarla. Di certo ci fa capire come passato e futuro possano convivere in una storia, in maniera elegante e discorsiva, e come tanti argomenti diversi siano connessi tra loro: pensiamo alla disposizione delle piante in un parco, al microclima che deve essere mantenuto in una serra oppure agli edifici di nuova concezione che si sviluppano in verticale e non in orizzontale, lasciando spazio a terra per il verde. Avete mail letto un romanzo che vi faccia pensare a queste cose? Erba verde e' il nostro letto spinge a farlo!
Pensando a chi consigliare questo libro sono persuasa dal fatto che può essere apprezzato da un ampio pubblico di lettori e lettrici proprio perché, come dicevo prima, i temi affrontati sono molteplici. E poi, permettetemi, i personaggi che la Milani ci regala sono davvero da ricordare. Ho nominato i principali, ma i Lyrer sono tantissimi: oltre a Jonas, ad Hasso, vi sono personaggi femminili che lasciano il segno, come Betta, moglie di Hasso, che ho trovato molto avanti per il suo tempo o la sorella zitella Erika, che tiraneggia chiunque le capiti a tiro.

Marina Milani, e' di Pavia dove insegna lettere in un liceo scientifico. Ama leggere e viaggiare e ha scritto romanzi di genere fantastico, definiti young adult, e anche racconti che sono stati pubblicati dalle riviste Inutile, Carie Letterarie, Crack. Nel 1992 ha pubblicato un racconto nella raccolta Chiama quando vuoi edita da Mondadori e nel 1995 ha vinto il concorso letterario nazionale "Voci di donne" indetto dalla provincia di Salerno.
Sono stata felice di aver avuto l'opportunità di conoscere attraverso questo libro la 8tto Edizioni, casa editrice indipendente di Milano, che racchiude nel suo logo un simbolo che per me significa tanto, l'infinito. Lo dicono anche sul loro sito che disegnando un 8 (o l'infinito) si parte da un punto tornando sempre allo stesso punto, ma quando si arriva al termine qualcosa e' cambiato. Cosa che approvo, soprattutto quando parliamo di cultura e di conoscenza. Tracciare un segno vuol dire fare qualcosa di concreto, cercare di raggiungere uno scopo, cambiare lo stato delle cose.
Approfondirò i testi pubblicati da questa casa editrice che ringrazio.
Grazie a Viola Marino.