Domani nella battaglia pensa a me di Javier Marìas
Mi appare alquanto strano pubblicare questo post adesso. La lettura di Domani nella battaglia pensa a me di Javier Marìas è avvenuta ad agosto, ma avevo bisogno di pensare, di riflettere, di capire bene cosa mi aveva trasmesso. Le nozioni ed i sentimenti sono stati tanti e contrastanti, anche durante la lettura che non è semplice tradurle in parole che abbiano un senso. A volte, guardando il libro, mi chiedevo cosa stessi leggendo davvero. Mi turbava la storia, mi turbava l'argomento, il dipanarsi delle diverse emozioni, sia quelle della voce narrante che le mie; era come stare su un'altalena.
Al momento in cui ero pronta a parlarne, arriva la notizia della morte di Javier Marìas. E mi sono bloccata, gioco forza!
Domani nella battaglia pensa a me racconta dell'effetto che la morte improvvisa di una giovane donna suscita su chi, suo malgrado, ha assistito a quell'evento in circostanze strane e non programmate. E racconta l'effetto che quella morte improvvisa ha suscitato su chi, invece, non c'era e doveva esserci. Rischiavo di incorrere nell'errore di fare un rapporto con la morte dello scrittore, se ne avessi parlato in quel momento. E sarebbe stato un errore grossolano perchè l'evento così come raccontato in questo romanzo apre le porte, sembra strano dirlo, a tutt'altre riflessioni relative alla verità, all'inganno, ai sentimenti ed alla vita.
"Nessuno pensa mai che potrebbe ritrovarsi con una morta tra le braccia e non rivedere mai più il viso di cui ricorda il nome. Nessuno pensa mai che qualcuno possa morire nel momento più inopportuno anche se questo capita di continuo, e crediamo che nessuno se non chi sia previsto dovrà morire accanto a noi."
Così inizia il racconto di Victor, voce narrante e protagonista di questa strana storia che ha inizio la sera in cui Marta lo invita a cena a casa sua. Siamo a Madrid, Marta è sposata ed è madre di un bambino di due anni che è in casa con lei e fa i capricci per non andare a dormire. Il marito Eduardo è a Londra per lavoro e Marta decide di organizzare una cena con questo uomo da cui probabilmente è attratta. Nel racconto troverete i dettagli della serata e quindi non li riporto perchè è bene leggerli direttamente in quelle pagine. Occorrono per calarsi nella storia. Ma ciò che tutto muove avviene nel momento in cui i due riescono ad avere un contatto fisico, Marta si sente male e, dopo pochi, minuti muore.
La storia che Marìas ci mette davanti non è la pura cronaca di come i due si conoscono, di come è morta Marta o di ciò che accade dopo. Marìas riesce a far entrare chi legge nei pensieri della voce narrante, riesce a farci capire le sue sensazioni, i suoi movimenti, i suoi comportamenti. Ammetto che in alcuni frangenti avrei voluto parlare a Victor, cercare di dissuaderlo dal compiere alcune azioni, a dimostrazione di come certa letteratura ti fa sentire parte della storia, quasi a poter interagire con il narratore. La scrittura di Javier Marìas è piena, forte, usa periodi lunghi che fanno arrivare quasi esausti alla fine della frase, e si sente il bisogno di riacquistare fiato e la percezione di se.
"Molte cose succedono senza che nessuno se ne accorga né le ricordi. Di quasi nulla resta traccia, i pensieri e i gesti fugaci, i progetti e i desideri, il dubbio segreto, i sogni, la crudeltà e l'insulto, le parole dette e ascoltate e poi negate o fraintese o travisate, le promesse fatte e non tenute in conto, neppure da coloro a cui sono state fatte, tutto si dimentica o si estingue, ciò che si fa da soli e di cui non si prende nota e anche quasi tutto ciò che non è solitario ma in compagnia, quanto poco rimane di ogni individuo, di quanto poco vi è testimonianza, e di quel poco che rimane tanto si tace, e di quello che non si tace si ricorda dopo soltanto una parte minima, e per poco tempo, la memoria individuale non si trasmette e non interessa chi la riceve, il quale plasma e possiede la sua propria memoria."
Ecco uno dei passaggi che dimostra l'intensità della scrittura di Marìas, ma anche la forza e la verità di quel che trasmette. Ho trovato vere le sue idee su quel che rimane di una persona, di quanto siano fugaci i pensieri, i sogni o anche le parole dette o ascoltate.
Victor vuole scoprire la verità sulla vita di Marta e sul perchè avesse deciso di incontrarsi con lui quella sera; vuole scoprire il dopo e cosa ne sarà del bambino che dormiva nella stanza accanto. Marìas è bravo a inserire nella vicenda indizi e dettagli come in un giallo, ma arriva a mostrarci l'altra metà della vita, quella nascosta, dissimulata, a farci analizzare il valore della stessa così come il senso della morte. E' bravo a farci capire l'importanza dei gesti e delle azioni compiute, così da costringere il lettore ad una analisi interiore, a fare una riflessione sull'importanza della verità, su quanto le nostre azioni generino conseguenze anche nella vita degli altri e non solo sulla nostra. Riflessioni che, assicuro, rimangono impresse anche dopo aver chiuso il libro.
"Domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua spada senza filo. Domani nella battaglia pensa a me, quando io ero mortale, e lascia cadere la tua lancia rugginosa. Che io pesi domani sopra la tua anima, che io sia piombo dentro al tuo petto e finiscano i tuoi giorni in sanguinosa battaglia. Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori."
E' un brano del Riccardo III di Shakespeare ed è la maledizione che il fantasma della regina Anna scaglia sul re che l'ha fatta uccidere. Domani nella battaglia pensa a me è quasi una litania che tende a descrivere il sentimento di chi non c'è più ed è rimasto sospeso, tra la verità e l'inganno. E' una litania che ha il compito di ricordare, di suscitare pentimento. Una litania che attanaglia Victor così come gli altri protagonisti che incontra, come se la presenza di Marta si sentisse forte e la sua anima non riesca a trovare pace.
Di certo Javier Marìas è uno scrittore da approfondire anche per la contaminazione shakespeariana che è molto forte nei suoi scritti (scopro dalle critiche e dalle recensioni lette sul web). Questo libro, al di là delle intenzioni dello scrittore, viene considerato parte di una Trilogia Sentimentale insieme a Tutte le anime (1989) e Un cuore così bianco (1992). scritti ed editi prima di Domani nella battaglia pensa a me (1994) che troviamo in Italia in edizione Einaudi, come quasi tutta la sua produzione letteraria. Marìas ha ricevuto molti riconoscimenti e premi sia in Spagna, il paese in cui nacque il 20 settembre del 1951, che a livello internazionale. Dispiace molto che la sua conoscenza ed il suo modo di raccontare non abbiano più un prosieguo, seppure quel che ha lasciato tra romanzi, racconti, articoli e saggi è davvero immenso. Ho inserito già molti titoli nella lista dei libri da leggere.
Domani nella battaglia pensa a me è, forse, il suo libro più noto a livello internazionale per i premi ricevuti e, di certo, può essere un ottimo inizio nella conoscenza di questo scrittore. L'ho letto su invito di una mia amica lettrice e libraia Simona Fontana, che ringrazio davvero.
Leggetelo e fatemi sapere cosa ne pensate.