Come un respiro interrotto di Fabio Stassi
"Non si cresce in un luogo, si cresce in una lingua, cantai molti anni dopo in una canzone. La prima lingua nella quale avevo sentito nominare il mondo era completamente diversa da quella che si parlava nelle strade di Roma." Un libro più che mai intimo, che intreccia tanti elementi che possono essere condivisi anche da chi legge. La forza delle parole conquista anche in questa lettura e trasporta il lettore dalla prima all'ultima pagina.
Questa storia inizia così "Presi la decisione di togliermi la vita sul regionale Ancona - Roma Termini delle 13.43 il 19 dicembre 1970".
A prendere questa decisione irrevocabile è Matteo, musicista, suona il contrabbasso in un gruppo formato dal fratello Lorenzo e torna a Roma per fare l'ultima serata in un locale di Trastevere. Ha pronto anche il biglietto che lascerà dopo questo gesto finale.
In quella serata al locale di Trastevere debutta una cantante, una ragazza nuova che lui non aveva mai sentito cantare, Il suo nome è Sole(dad). Grazie alla sua voce, al suo modo speciale di cantare ed alla sintonia che nasce tra loro sul palco, Matteo cambia idea. Sole gli salva la vita.
Questa non è la trama e neanche l'inizio di una storia d'amore, ma quel che accade nel primo paragrafo.
"Questa storia ha ventisei parti, come un alfabeto."
Nasce dalla passione di Fabio Stassi di raccontare la vita e di farlo anche attraverso la musica, attraverso lingue diverse, attraverso i sentimenti, le passioni. Un trionfo di vite fatte di sacrifici, di sofferenze, di abbandoni, di amore; è una fusione di individualità, è un esempio di amore nella famiglia e nell'amicizia.
E' un romanzo intimo ed allo stesso tempo corale. Voci che raccontano e regalano volti e storie del passato, scene del presente, punti di vista diversi, un brulichìo di sentimenti, una ondata di parole di altre lingue lontane, eppure conosciute. Potrebbe sembrare una raccolta di racconti, di storie diverse agganciate tra loro. Si potrebbe aprire il libro in un punto qualsiasi e leggere. La storia colpirebbe i sensi ugualmente.
Non devo certamente spiegare a chi mi legge che Fabio Stassi è per me un punto fermo. Ricorro alle sue pagine quando ho bisogno di una storia che mi avvolga e mi dia forza. Mi mancano ancora alcune sue pubblicazioni e presto le recupero (anche se, confesso, le conservo per i momenti di bisogno).
Di certo questa lettura sale prepotentemente alla vetta della classifica delle mie preferite.
Fabio Stassi è scrittore, editor, bibliotecario, appassionato di musica. Nato a Roma, ha origini arbëreshe. La sua famiglia proviene da Piana degli Albanesi (vicino Palermo), storica cittadina della Sicilia sorta alla fine del 1400 grazie all'insediamento dei greco-albanesi. La cultura della Sicilia barocca, che parla molte lingue, traspare nel suo modo di scrivere e viene trasmessa attraverso le sue parole, soprattutto in questo libro. Come un respiro interrotto è stato pubblicato con Sellerio editore nel 2014. La produzione letteraria di Stassi, vasta ed importante, parla di storie, di vita, di racconti, di musica ma anche di letteratura e di passione per la lettura. Nel link inserito di seguito trovate la pagina a lui dedicata su questo blog.
La storia che ci viene consegnata attraverso il libro di cui vi parlo in questo post, è raccontata da Sole(dad) e da Matteo. Sole che da bambina silenziosa e quasi timorosa diventa un'artista, una cantante dalla voce magnifica; da ragazza che fa emozionare ed innamorare chiunque la incontri, si trasforma in una donna con un forte vissuto.
Tutto inizia negli anni settanta e procede attraverso i decenni, in un percorso che dura una vita e ruota intorno a Sole ed alla sua famiglia di migranti: tre nonni, due zii, i genitori e un fratello. Ognuno con origini diverse che, il caso ha voluto, si incontrassero in Sicilia per poi trasferirsi, tutti insieme, a Roma, a Trastevere, in una casa simile a "un alveare pieno di lingue" (quanto mi è piaciuta questa definizione) "...un sanguemisto di parole che venivano da luoghi immaginari, Montevideo, Cartagine, l'Albania, si mischiava all'inglese storpio degli emigranti, allo spagnolo dei tanghi di Carlos Gardel, alla melodiosa inflessione portoghese. Un'Amazzonia misteriosa di suoni e nomi che definivano le tante tonalità..".
L'altra voce narrante è Matteo, un ragazzo con un grande talento musicale, suona, come già detto, il contrabbasso ed è dotato di un dono raro, quello di possedere l'orecchio assoluto. Diventa un grande amico di Sole. L'unico che le sa leggere l'anima e con cui non ha bisogno di parole.
Quasi come un diario, la storia che Stassi ci regala è quella di questi due ragazzi. Passa anche attraverso la storia del nostro paese, attraverso gli anni della lotta politica che ha travolto un'intera generazione, attraverso gli anni del terrorismo e quelli delle comunità in cui ritrovarsi ed aiutarsi. E' la storia di quella generazione che per un momento ha la convinzione di poter riuscire a cambiare il mondo con il proprio talento, con la propria passione.
Ho trovato pagine tenere e poetiche, cariche di un ritmo emotivo che travolge e che porta a voler conoscere la parte successiva. In queste pagine c'è un mondo reale, vissuto, amaro, forte che si trasferisce al presente con grosso impatto, quasi disarmante. Quel che troviamo arriva forte e chiaro come una canzone, come un pezzo che non smette di suonare e che continua a mantenere il suo ritmo nella testa e nel cuore.
Per questo ho raccolto i brani che Sole e Matteo, insieme e non, eseguono durante tutta la storia e li ho racchiusi in questa playlist che condivido!