Per chi ama la storia, per chi ama la storia di Roma, per chi vuole conoscere l'animo profondo di alcuni personaggi che sono vissuti durante l'impero di Ottaviano Augusto, questo e' il libro giusto.
Anche se John Williams, nella nota che precede la storia, dice di aver cambiato l'ordine di alcuni avvenimenti, di aver inventato dove i dati non erano certi, di aver creato personaggi di cui la storia non parla, questo libro vi farà amare ancora di più quel periodo storico. Ed apprezzare maggiormente Ottaviano Augusto, imperatore romano che rese Roma Grande, governandola per circa quaranta anni.
Il racconto e' fatto "per mano" dei protagonisti, attraverso le lettere, gli appunti, i diari che scrivono gli amici ed i nemici di Ottaviano, le donne che lo amavano e che lo odiavano, ed anche le lettere scritte da lui stesso.
Williams costruisce tutta la storia facendola raccontare direttamente da coloro che hanno vissuto l'epoca. Un'epoca ricca di personaggi come Marco Agrippa, Mecenate, Salvidieno Rufo, Orazio, Ottavia, Livia, Virgilio, Tito Livio e poi ancora Cicerone, Marco Antonio, Cleopatra. Mette insieme gli avvenimenti, dandogli una costruzione temporale, attraverso i punti di vista degli amici ed anche dei nemici.
Il fatto che da inizio alla storia di Ottaviano, divenuto successivamente L'Augusto, e' l'uccisione di Giulio Cesare. Già questo avvenimento, primordiale, ci viene raccontato attraverso il dolore di coloro che amavano Cesare ma anche attraverso le reazioni dei nemici, in una incalzante trama data dalle lettere e dai diari che portano il lettore a volerne sapere di più.
Assicuro che viene fuori l'animo di tutti, cattivi e buoni, senza alcun filtro.
Si fanno chiari i tradimenti, i dolori, le difficolt', l'Amore per Roma: viene messo in risalto il valore dell'Amicizia che, almeno quello, vince su tutto. Ottaviano era legato da un profondo legame di fiducia e di amicizia
a Marco Agrippa e Mecenate (oltre che a Salfidieno Rufo, che muore presto purtroppo); questo loro legame ha reso possibile che l'impero di Ottaviano durasse moltissimi anni.
Lo scrittore riesce a mettere in risalto la tenacia di un Imperatore che per essere tale deve aver dato alla "ragion di Stato" l'importanza esatta, agendo lucidamente, con sofferenza da un lato e con forza dall'altro. Ha preservato Roma da molte guerre in cui era facile cadesse, da carestie in cui più volte e' stata vicina ad entrare, ha trasformato la città in un monumento, l'ha preservata dai nemici.
Non e' stato facile riporre il libro. Non lo e' stato affatto perche' si entra in una forma di confidenza anche con Ottaviano che, terminare la lettura, e' come salutare un amico, più delle altre volte.
Probabilmente la lettura di questo libro ha riacceso, nel caso ve ne fosse bisogno, il mio profondo Amore per Roma e per le bellissime passeggiate nella Citta' Eterna.
Ulteriore punto a favore di questo libro e' dovuto al suo autore. John Williams l'ho conosciuto attraverso Stoner, il suo libro piu' noto, ma assicuro che con questo non si e' smentito.